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Topografia: C67 (vescica)
Morfologia: 8000-9044, 9060-9136, 9141-9582 (tutte le morfologie esclusi mesoteliomi, sarcoma di Kaposi e neoplasie ematologiche).
Comportamento: 1, 2, 3 (incerto, in situ, maligno e infiltrante)
PERIODO CONSIDERATO 2008 - 2013
Incidenza e Mortalità
Nelle tabelle, divise per sesso, vengono riportati, tra gli altri, i principali indicatori di incidenza e mortalità dei tumori della “vescica”, ovvero: il numero di casi e di decessi medio per anno; il numero di casi e di morti totali osservati nel periodo in studio e la percentuale dei casi di tumore e di decessi di questa sede rispetto al totale dei tumori osservati
Sono poi indicati, il tasso grezzo x 100.000 abitanti (numero di casi x 100.000 residenti) ed il tasso standardizzato per età (valore direttamente derivato dal tasso grezzo e che annulla l'effetto dell'età), utile per i confronti nel tempo e nello spazio
Viene inoltre riportato il valore del Rischio Cumulativo che, a grandi linee, esprime la probabilità che, durante la sua vita (0 -74 anni), un individuo ha di contrarre un dato tumore. Così, in provincia di Caserta, seguendo 1000 individui di sesso maschile lungo il corso dell'intera vita, 52 svilupperanno questo tumore, mentre, analogamente, la frequenza tra le donne sarà di 9 su 1000.
Andamento temporale del Tasso di Incidenza e quello di mortalità nel periodo in esame.
Il grafico riporta l'andamento nel tempo (trend) dei tumori della "vescica", diviso per sesso: mentre per i maschi i valori del tasso di incidenza e mortalità mostrano un progressivo decremento ( significativo solo per l'incidenza) , nelle femmine l'andamento degli indicatori rilevano un incremento, ma non significativo, dell'incidenza e un decremento, anch'esso non significativo, della mortalità.
Confronto dei tassi standardizzati di incidenza e mortalità con i valori Italia e macro-aree (Nord, Centro e Sud)
Nel grafico vengono confrontati i tassi di incidenza e di mortalità dei tumori della “vescica” osservati in provincia di Caserta, con quelli rilevati dai registri tumori italiani (Italia) e quelli delle 3 macro-aree geografiche del paese (Nord, Centro e Sud).
Le linee gialle orizzontali rappresentano gli intervalli di confidenza (IC): se gli intervalli sono disgiunti (ovvero le linee gialle non si sovrappongono), le differenze tra i 2 tassi confrontati sono definite "statisticamente significative" (non dovute al caso). Viceversa, se gli intervalli di confidenza presentano una sovrapposizione, anche parziale, ciò indica che le differenze riscontrate sono considerate "non statisticamente significative".
Osservando il grafico sottostante risulta evidente come i tumori della “vescica” in provincia di Caserta mostrano, sia per i maschi che per le femmine, valori dei tassi di incidenza e mortalità standardizzati, significativamente maggiori del valore nazionale e di tutte le macro-aree del paese.
Tasso di
incidenza standardizzato per Distretto Sanitario, ASL Caserta (Periodo
2008-2013)
Il grafico
riporta il confronto tra i tassi standardizzati dei diversi Distretti Sanitari
e quello dell'intera ASL di Caserta.
La
riga gialla orizzontale, anche qui rappresenta l'intervallo di confidenza,
mentre la linea gialla tratteggiata verticale è il valore di riferimento
nazionale (banca dati Itacan, Associazione Italiana Registri Tumori).
Nel caso dei tumori della “vescica ”, per i maschi, il valore del tasso d'incidenza, in tutti i Distretti, risulta significativamente superiore a quello nazionale, tranne che per i distretti 14 (Teano) e 15 (Piedimonte Matese) dove non solo tale eccesso non è significativo ma, per il Distretto 14 il tasso di incidenza è significativamente inferiore a quello della ASL. Per le femmine i Distretti 17 (Aversa) e 21 (Santa Maria Capua Vetere) evidenziano un tasso di incidenza significativamente superiore a quello nazionale. Per tutti i restanti Distretti, seppur evidenziate variazioni rispetto ai valori nazionale ed ASL tali variazioni non raggiungono la significatività statistica.
Prevalenza
La prevalenza misura il numero di pazienti viventi, che hanno ricevuto una diagnosi di tumore in precedenza.
In tabella vengono riportati i dati relativi ai pazienti residenti in provincia di Caserta, con diagnosi di tumore della "vescica" avuta rispettivamente; nei 2 anni precedenti, tra i 2 e i 5 anni prima ed infine il numero complessivo di tutte le persone che hanno avuto una diagnosi tumorale nei 5 anni precedenti.
Oltre al numero di casi riscontrati, per ciascun periodo, viene indicato anche la percentuale che le diagnosi di tumore della "vescica" rivestono sulla totalità dei tumori osservati.
Di interesse è, senza dubbio, il rapporto tra casi prevalenti e casi incidenti, misura indicativa della letalità del tumore: quanto più vicino al 100% risulta tale valore, tanto più alta è la sopravvivenza alla specifica patologia Osservando i valori in tabella, sia per gli uomini che per le donne, 9 persone su 10, affette da tumore della vescica, sono viventi a 2 anni dalla diagnosi.Sopravvivenza relativa
La sopravvivenza relativa indica la percentuale dei pazienti viventi a 5 anni dalla diagnosi tenendo conto del fatto che i pazienti oncologici possono morire per cause diverse da quella tumorale (da qui il nome di "relativa").
Nel grafico sono riportati i dati di sopravvivenza (%) per il tumore della "vescica" della ASL Caserta confrontati con il valore nazionale e quello delle 3 macro-aree italiane. I valori delle macro-aree e quello nazionale sono stati desunti dal rapporto AIRTum 2016, "La sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia". La variabilità (intervallo di confidenza) viene indicata dalla linea gialla.
Mappa dei rischi stimati per comune
La mappa consente di valutare qualitativamente la presenza di comuni o aggregazioni di comuni che condividono maggiore o minore rischio di insorgenza del tumore.
Per ciascun sesso, quando esiste un cluster (aggregazione) di comuni che presenta un maggiore rischio di insorgenza di tumori della vescica, rispetto al resto del territorio, esso è indicato e delimitato dalla linea arancione.