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CRITERI SI SELEZIONE ICD-O-3

Topografia:
C00 - C80 (tutte)
Morfologia:
9800 -9931, 9141-9582 (leucemie NAS,  leucemie linfoidi, mieloidi), 9945-9946 (leucemia mielomonocitica) 
Comportamento:
3 (maligno, infiltrante)
 

PERIODO CONSIDERATO 2008 - 2013

Incidenza e Mortalità

Nelle tabelle, divise per sesso, vengono riportati, tra gli altri, i principali indicatori di incidenza e mortalità delle “leucemie”, ovvero: il numero di casi e di decessi medio per anno; il numero di casi e di morti totali osservati nel periodo in studio e la percentuale dei casi di tumore e di decessi di questa sede rispetto al totale dei tumori osservati.

Sono poi indicati, il tasso grezzo x 100.000 abitanti (numero di casi x 100.000 residenti) ed il tasso standardizzato per età (valore direttamente derivato dal tasso grezzo e che annulla l'effetto dell'età), utile per i confronti nel tempo e nello spazio.

Viene inoltre riportato il valore del Rischio Cumulativo che, a grandi linee, esprime la probabilità che, durante la sua vita (0 -74 anni), un individuo ha di contrarre un dato tumore. Così, in provincia di Caserta, seguendo 1000 individui di sesso maschile, lungo il corso dell'intera vita, 11 svilupperanno questo tumore, mentre, analogamente, la frequenza tra le donne sarà di 6 su 1000


Andamento temporale del tasso di Incidenza e quello di mortalità nel periodo in esame

Il grafico, divisi per sesso, riporta l'andamento nel tempo (trend) delle “leucemie”: mentre i valori dei tassi di incidenza mostrano un progressivo incremento (non significativo) in entrambi i sessi; per la mortalità l'indicatore mostra per le femmine un progressivo decremento (non significativo) mentre per i maschi,  l'andamento del tasso si mantiene sostanzialmente stabile.



Confronto dei tassi standardizzati di incidenza e mortalità con i valori Italia e macro-aree (Nord, Centro e Sud)

Nel grafico vengono confrontati i tassi di incidenza e di mortalità delle “leucemie” osservati in provincia di Caserta, con quelli rilevati dai registri tumori italiani (Italia) e quelli delle 3 macro-aree geografiche del paese (Nord, Centro e Sud), divisi per sesso.

Le linee gialle orizzontali rappresentano gli intervalli di confidenza (IC): se gli intervalli sono disgiunti (ovvero le linee gialle non si sovrappongono), le differenze tra i tra i 2 tassi confrontati sono definite "statisticamente significative" (non dovute al caso). Viceversa, se gli intervalli di confidenza presentano una sovrapposizione, anche parziale, ciò indica che le differenze riscontrate sono considerate "non statisticamente significative".

Osservando il grafico risulta evidente come le “leucemie” in provincia di Caserta mostrano, per i maschi, un valore del tasso di incidenza significativamente maggiore del valore nazionale e di tutte le macro-aree del paese, mentre. per le femmine, il valore del tasso d'incidenza è maggiore,  ma in modo non significativo, al valore nazionale e al dato del Nord e del Centro. Il tasso di mortalità, invece, in entrambi i sessi, ed in modo non significativo, risulta essere maggiore, al dato del Nord ed inferiore al valore del Centro.

Tasso di incidenza standardizzato per Distretto Sanitario, ASL Caserta (Periodo 2008-2013)

Il grafico riporta il confronto tra i tassi standardizzati dei diversi Distretti Sanitari e quello dell'intera ASL di Caserta.
La riga gialla orizzontale, anche qui rappresenta l'intervallo di confidenza, mentre la linea gialla tratteggiata verticale è il valore di riferimento nazionale (banca dati Itacan, Associazione Italiana Registri Tumori)

Nel caso delle “leucemie” per i maschi il valore del tasso d'incidenza del Distretto 20 (Casal di Principe) è significativamente superiore a quello al valore nazionale, mentre l'eccesso rispetto al valore della ASL non risulta significativo. Per tutti gli altri distretti, sia per i maschi che per le femmine, seppure evidenziate differenze tra i valori del tasso d'incidenza rispetto al dato nazionale e di ASL, in nessuno dei casi la variazione raggiunge la significatività statistica.

Prevalenza

La prevalenza misura il numero di pazienti viventi, che hanno ricevuto una diagnosi di tumore in precedenza.

In tabella vengono riportati i dati relativi ai pazienti residenti in provincia di Caserta, con diagnosi di "leucemia" avuta rispettivamente; nei 2 anni precedenti,  tra i 2 e i 5 anni prima ed infine il numero complessivo di tutte le persone che hanno avuto una diagnosi tumorale nei 5 anni precedenti.

Oltre al numero di casi riscontrati, per ciascun periodo, viene indicato anche la percentuale che le diagnosi di ”leucemie” rivestono sulla totalità dei tumori osservati.

Di interesse è, senza dubbio, il rapporto tra casi prevalenti e casi incidenti, misura indicativa della letalità del tumore: quanto più vicino al 100% risulta tale valore, tanto più alta è la sopravvivenza alla specifica patologia. Ad esempio osservando i valori in tabella, sia per gli uomini che per le donne, 7 persone su 10 affette da "leucemia" sono viventi a 2 anni dalla diagnosi.

 

Sopravvivenza relativa

La sopravvivenza relativa indica la percentuale dei pazienti viventi a 5 anni dalla diagnosi tenendo conto del fatto che i pazienti oncologici possono morire per cause diverse da quella tumorale (da qui il nome di "relativa").

Nel grafico sono riportati i dati di sopravvivenza (%) per "leucemie" della di ASL Caserta, confrontati con il valore nazionale e quello delle 3 macroaree italiane. I valori delle macro-aree e quello nazionale sono stati desunti dal rapporto AIRTum 2016, "La sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia". La variabilità (intervallo di confidenza) viene indicata dalla linea gialla.

 

Mappa dei rischi stimati per comune

La mappa consente di valutare qualitativamente la presenza di comuni o aggregazioni di comuni che condividono maggiore o minore rischio di insorgenza del tumore. 

Per ciascun sesso, quando esiste un cluster (aggregazione) di comuni che presenta un maggiore rischio di insorgenza di tumori della, tiroide rispetto al resto del territorio, esso è indicato e delimitato dalla linea arancione.